Hic sunt leones. Oltre la linea di demarcazione tra centro opulento e periferia disagiata.

 

Hic sunt leones.

Oltre la linea di demarcazione tra centro opulento e periferia disagiata.

Rivalutare l'utopia della bellezza adornando di grazia ed eleganza un agglomerato urbano deturpato è obbligo sociale di chiunque, poiché il bello è contagioso e diviene valore collettivo, ma senza una committenza illuminata ed educata alla dottrina della conoscenza sensibile ogni tentativo di creare spazi pubblici attrattivi è destinato a partorire una violenza culturale sul territorio. L'arte urbana intesa come risorsa comunicativa da veicolare senza censure esprime il sentimento graffiante della cultura contemporanea, a volte con una valenza tale da poter incidere anche sulle coscienze, qualora ciò avvenga in un progetto di riqualificazione figlio di una visione consapevole e lungimirante di marketing cittadino, che contempli la progettualità tra pubblico e privato con il fine di ridare decoro e vitalità a un'area considerata periferica o degradata, come accaduto per interi quartieri residenziali di città cosmopolite con un passato segnato dal forte decadimento e da un'aspra protesta sociale.

Confusione con la segnaletica stradale

L'East London della capitale britannica dal decorso post-industriale, il sud-est multiculturale di Parigi nel XIII arrondissement sulla rive gauche, il settimo distretto di Budapest, l'East Side di Berlino dopo la caduta del muro al termine della guerra fredda o non-luoghi cittadini impersonali di tante altre metropoli nel mondo come Philadelphia e New York, dove tutto è nato spontaneamente con il Graffitismo alla fine degli anni 60 e l'inizio dei 70, sono oggi considerati quartieri "cool" o "à la page", poiché l'elevata cifra stilistica dell'arte di strada, interpretata nelle epoche da capaci artisti divenuti di fama internazionale, ha contribuito fortemente alla rigenerazione territoriale, alla fecondazione di movimenti culturali facilitanti l'interazione sociale e alla proliferazione di locali underground e ritrovi di tendenza.

Vernice murale colata sul fondo sottostante

Orbene, Ancona non è in alcun modo comparabile con le metropoli globali e neppure con paesi o borghi parzialmente spopolati dell'entroterra marchigiano o della Marsica rappresentati esteticamente da opere d'arte visiva, ma alcune porzioni della città trascurate da tempo, lasciate scivolare lentamente nel dimenticatoio da ogni amministrazione avvicendatasi, potrebbero essere rivalutate con iniziative suppletive a opere pubbliche capaci di dare enfasi all'estro creativo, anche tramite azioni virtuose di finanziamenti collettivi o sovvenzioni destinate a progetti di utilità sociale, contribuendo a combattere il degrado dilagante e ad agevolare il recupero di nuovi spazi di socializzazione colorandone la quotidianità. Con buona probabilità, il contesto ambientale e strutturale della Galleria del Risorgimento può suscitare dubbi legittimi non essendo il più adatto per principiare una politica di rigenerazione urbana mediante "murales" in virtù di alcuni motivi di varia natura, sia utilitaristica che tecnica, non ultimo la disapprovazione di una cospicua fetta della popolazione residente in prossimità dell'area percepita marginale e considerata allo stato attuale ancor più di demarcazione tra centro opulento e periferia disagiata, che visualizza in astratto il confine netto da varcare verso un ulteriore declino per incuria da rassegnato permissivismo, come peraltro accaduto in rioni contigui in cui gli stabili hanno subito una notevole perdita di valore, taluni esercizi di vicinato o attività lavorative hanno chiuso i battenti e la qualità di vita è diminuita sensibilmente con ricadute sociologiche e senso d'insicurezza. 

Vernice murale colata

Con il fine della migliore salvaguardia della rappresentazione visiva, tenendo conto dell'annerimento progressivo delle facciate dipinte dovuto alla continua emissione di gas di scarico dei mezzi in transito, delle continue fessurazioni degli intonaci generate quotidianamente dalle vibrazioni prodotte dall'afflusso di traffico veicolare, riscontrabili visibilmente anche sulle pareti esterne dei palazzi limitrofi come in quello dello scrivente, dello spazio risicato e caotico alla comprensione subitanea, della vernice murale già colata sul fondo bianco sottostante da curarne la manutenzione, della confusione con la segnaletica stradale che potrebbe ingenerare distrazioni alla guida e dello scarso, se non gelido, apprezzamento espresso da numerosi abitanti del quartiere che si sentono ancora più emarginati di prima interpretandone a torto o a ragione l'ulteriore scadimento, forse sarebbe stato più opportuno inserire l'opera del talentuoso maestro d'arte in altra galleria pittorica a cielo aperto, più consona ed estesa per esprimere liberamente il pensiero e preservarlo dalle ingiurie dell'inquinamento ambientale e dalle sollecitazioni degli agenti esterni, per quanto possibile accanto a capolavori di strabilianti Artisti con l'A maiuscola come il leggendario 3D street artist Cityzen Kane oppure Zabou, JDL, Jorit, JR, Haring, Kobra, Basquiat, Pixelpancho, Refreshink con la tecnica del mosaico dipinto e perché no Banksy, quanto meno in ossequio alla Regione che ha dato i natali al più grande interprete del concetto estetico di ogni epoca, Raffaello Sanzio, poiché oggidì i canoni artistici sono mutati rispetto al passato, ma stupisce comunque la propensione ad attribuire con facilità la qualifica di artista anche a chi non possiede particolari abilità nella propria branca creativa o disciplina delle arti. Sventuratamente il brutto è accessibile a chicchessia, nel mentre la consapevolezza del bello è appannaggio di una platea più contenuta necessitando della facoltà di apprendere un linguaggio emozionale alla stregua di un idioma sconosciuto, ma la dimensione senza tempo della bellezza è comunque permeata di virtù e capace di far vivere meglio le persone appagando l'animo attraverso i sensi di ogni cittadino o di chi pratichi un turismo esperienziale connesso al territorio.

Pittura murale colata

Essendo la realtà fattuale dissimile da quella del famoso "Leake Street", il tunnel pedonale ad archi sotto i binari della stazione di London Waterloo, l'obiettivo auspicato di conferire unicità nell'aspetto a un monumento cittadino, trasformandolo in un'opera dell'ingegno umano di carattere creativo che rappresenti in maniera esemplare la nostra epoca, forse poteva essere raggiunto agevolmente con altri interventi più accorti, persino seguendo le orme delle città portoghesi divenute attrazioni internazionali per essere impreziosite da manufatti ceramici decorati e nel caso di specie, per similitudine, con la possibilità esclusiva di piastrellare le pareti esterne in entrata e uscita della Galleria del Risorgimento con maioliche istoriate o smaltate, straordinari ornamenti dell'architettura tipica locale di tradizione plurisecolare provenienti dalle rinomate manifatture marchigiane dell'antica Casteldurante o di Pesaro oppure di Appignano o di Ascoli Piceno. La locale produzione ceramica istoriata durantina, risalente all'epoca rinascimentale, è esposta nei più famosi musei del mondo, dal Louvre di Parigi al British Museum e al Victoria & Albert Museum di Londra, dall'Ermitage di San Pietroburgo al Metropolitan di New York; verosimilmente anche in Ancona non avrebbe sfigurato.

Altresì, invece di allontanare sentimentalmente i quartieri percorribili in uscita è svanito il momento propizio per meditare più intensamente su come accorciare le distanze al centro cittadino con il fine atteso di rivalutare e rivivificare, al passo con i tempi verso obiettivi di sviluppo sostenibili e la cosiddetta transizione ecologica di cui tanto si parla, l'intera area suggerendo modelli ingegnosi per costruire nel futuro prossimo un sistema avveniristico di pedonalizzazione assistita che copra la lunghezza totale della Galleria, consentendo di ridurre l'impatto del traffico veicolare con minori emissioni di anidride carbonica e gas tossici, per di più, se fattibile, alimentato con energie alternative in maniera comparabile all'impianto di approvvigionamento energetico magistralmente realizzato dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, proprio di fronte alla Galleria del Risorgimento. Al di là dell'estetica di rappresentanza del nostro monumento al traffico, come accaduto di recente a Milano con l'installazione del più grande impianto "green" di affissioni pubblicitarie d'Europa, ottimo veicolo di marketing della comunicazione, è auspicabile che l'ulteriore obiettivo da raggiungere durante il prosieguo dei lavori possa essere costituito dall'utilizzo di ecopitture e materiali fotocatalitici autopulenti di ultima generazione, cosiddetti mangia-smog, in grado di trasformare sia le sostanze organiche che inorganiche presenti nell'aria inquinata in composti innocui per la salute e l'ambiente, bonificando la qualità dell'atmosfera. Stando ai dati forniti dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'inquinamento urbano è causa di oltre un quarto delle malattie e dei decessi nel mondo.  Ciascuno ha la sua ricetta visionaria confacente a dare risalto alla funzione espressiva della materia e a foggiare la propria Porta d'Ishtar dell'antica Babilonia, ma probabilmente quella appena approntata è alquanto insipida. Non si può accontentare tutti, ma neppure scontentare tanti! 

25.06.2024

Gabriele Cotichelli

Professionista della comunicazione pubblicitaria

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Gabriele Cotichelli - Ideatore del format Colosso del divertimento immerso nel verde marchigiano,

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