I dolci capricci del Kaiser e le golosità dell'Imperatrice Sissi


DOLCE VITA

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Viaggio attraverso i fasti dell’Impero asburgico


Il mio viaggio alla ricerca di ciò che rimane dei fasti dell’impero austro-ungarico inizia a Gödöllő, una cittadina ungherese di circa venticinquemila abitanti a poche decine di chilometri da Budapest, nel castello, fatto costruire in passato dal duca Antal Grassalcovich, donato dai magiari al kaiser Francesco Giuseppe (1830-1916) Imperatore d’Austria e alla sua giovane sposa Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach (1837-1898), la bellissima e leggendaria Sissi, in occasione della loro incoronazione al trono d’Ungheria.

12038237_186858211648276_1983139293123741478_njpgCopyright © Grassalcovich Kastély - Gödöllő


Calpestando il velluto rosso posto sopra una luminosa scalinata in marmo bianco, intraprendo la visita al primo piano del castello di Gödöllő, per antonomasia il castello di Sissi, iniziando il percorso dalla sala da pranzo della coppia reale. Non è una sala enorme arredata con sontuosi candelabri d’oro e argenteria sfavillante posta con cura su un interminabile tavolone stracolmo di porcellana finissima, come ci si potrebbe aspettare in un castello reale; nonostante tutto, riesce ad incantarmi. I miei occhi si dividono tra l’enorme stube in porcellana cangiante decorata con fregi dorati e il tavolo tondo accanto, dove Sissi ha dimenticato il suo servizio da tè   ideato in suo onore dalla storica manifattura Herendi. Vorrei accomodarmi al tavolo addobbato da una tovaglia damascata e sorseggiare il caffè dedicato proprio a Lei, per calarmi almeno un attimo nei panni della Regina e fantasticare sulla vita di corte. Invece, dovrò accontentarmi di fare questa esperienza nella caffetteria al pianterreno dove scendeva spesso anche Sua Altezza reale. Lo farò anch’io senz’altro, appena terminata la visita al maniero.

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Copyright © Spumarche - E.K.

Nel frattempo, voglio raccogliere e assaporare altre emozioni pregne di fascino e sospiri di vita della mitica Sissi. Camminando sulle losanghe scricchiolanti della pavimentazione lignea, segnate dai passi della storia, ogni tanto mi fermo, come se avessi paura di svegliarla da un sonno profondo. Attraversando gli appartamenti del piano nobile respiro gli antichi profumi delle stanze, differenti in ogni sala, avvolte nei colori delle tappezzerie damascate. Mentre decanto le sensazioni, mi salta in mente una degustazione di vini pregiati. Se è vero che il colore e il profumo del vino parlano della sua storia e in qualche caso anche del suo sapore, è altrettanto vero che captare le emozioni provenienti dal passato e vissute in luoghi così importanti è paragonabile solamente al decifrare singolarmente i nobili effluvi emanati dai migliori Baroli e Chianti Classici d’annata sorseggiati in ambienti di grande suggestione.

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Qualcosa mi attira ancora nella sala da pranzo piccola, ma raggiante; per catturare l’emozione palpabile lasciata qui per sempre dalla regina tanto amata dagli ungheresi, sono tornata ben tre volte. Forse cercavo invano il mio caffè, oppure la “spensieratezza” della stanza dove Sissi si lasciava accarezzare il palato dagli immancabili dolci e gelati, che, nonostante le drastiche diete, non disdegnava assieme a qualche bocconcino di nobili prede catturate dal suo amato Francesco. 

Sissi e Francesco riposavano spesso nel castello di campagna circondato dalla fitta boscaglia dove potevano coltivare la loro grande passione per la caccia. Quando però, la sensibile e rivoluzionaria consorte fuggì dall’oppressione dell’Imperatrice Madre, cercando rifugio dai burrascosi rapporti con la suocera, il castello divenne sua dimora abituale. E proprio qui, dove Lei si sentiva libera dai doveri rigidi della corte, preparava con le sue mani delicate e diafane un dolce per il suo adorato marito, seguendo scrupolosamente la ricetta di una popolana del posto.  

Dalla “cantina impolverata del gossip asburgico” riporto alla luce la curiosa vicenda del szilvásgombóc (letteralmente: gnocco di susina).


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Un giorno Sua Maestà, il Re, desiderava assaggiare questo dolce poco regale ma molto apprezzato tra i comuni mortali, il szilvásgombóc, una sorta di enormi gnocchi ripieni di susine macerate precedentemente nello zucchero, conditi con burro fuso cosparso di polvere di cannella e zucchero velato.

Il cuoco reale di alto rango rimase shockato da tale richiesta. Una preparazione così popolare non faceva parte del suo prezioso bagaglio culinario e neppure dei ricettari più completi della biblioteca di corte. Lo chef non poteva fare altro che confessare la sua totale inadeguatezza.  

Mentre il Re si divertiva ad ascoltare l’amara e sincera confessione dello chef di corte, l’ingegnosa Sissi affinava le armi per esaudire “l’inedito desiderio” del sovrano, che altrimenti sarebbe rimasto inappagato. Al tanto celebrato chef non è stato consentito nemmeno di odorare la creazione della regina, da allora entrata nella storia. 

Prima di abbandonare il castello più amato da Sissi, rivolgo un’ultimo sguardo alla “solita” piccola sala scaldata dal sole, dove le tazzine e i piattini di porcellana colorata aspettano di essere riempiti di goloserie della Casa Reale. Anch’io aspetto; ma non c’e nulla da fare, mi rendo conto che per sorseggiare il caffè dedicato alla Sovrana, devo trasferirmi al pianterreno. Scendendo lungo la scalinata mi accompagna l’interminabile tappeto rosso, portandomi fino alla deliziosa caffetteria segregata nel castello. 

12191922_186858298314934_3372069573098550123_njpgCopyright © Spumarche - E.K.

Dopo una breve attesa, finalmente arriva il tanto sospirato Sisi Kávé, un espresso profumato con barackpálinka, famoso liquore ungherese a base di albicocche, rigorosamente della distilleria Zwack, sormontato da un “diadema” di abbondante panna montata e profumata dall'aggiunta di un pizzichino di cannella. Come abbinamento ideale c'e l’imbarazzo della scelta: enormi torte dalle superfici tirate a specchio dove dominano i sapori caldi come la cioccolata, la vaniglia e il caramello. 


Ogni fetta è alta almeno dieci centimetri e spessa non meno di cinque; tutte preparate secondo le antiche ricette convalidate dalla golosa Sissi, apprezzate anche dalle “moderne regine”, come Sophia Loren e Gina Lollobrigida, illustri ospiti del castello barocco di Gödöllő.



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RIPRODUZIONI RISERVATE:

Articolo: © Spumarche - Eva Kottrova / Kottra Éva → Sommelies Marche Magazine - No.

Immagini: © Grassalcovich Kastély - Gödöllő

1° Pubblicazione su SPUMARCHE.com: 27.01.2016

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